Musica
La Musica ha assunto tante forme e significati diversi nel corso della mia vita. Ma quando si è rivelata in essa quasi per magia la possibilità di raccontare storie, fiabe, mito, archetipi, psiche, anima, ha preso la sua forma definitiva.
L’Artista è un essere umano libero per definizione. Da qualche parte ho letto un’affermazione di Joni Mitchell che più o meno diceva: “Ora dipingo, perché ho sentito dire che le case discografiche sono in cerca di artisti con volontà a collaborare. È strano perché credo che essere un artista significhi proprio questo: la totale intolleranza alla collaborazione. Non per arroganza o altro, ma per proteggere la propria visione”.
Tanto, tanto tempo fa, promisi a me stessa che avrei protetto la mia “visione”, a qualunque costo.
Innanzitutto la mia. Poi, chissà, tra qualche decennio, quella di altri.
Inoltre, sono sostenitrice di una libertà addizionale: l’interdisciplinarità.
Se è vero che il nuovo Rinascimento è alle porte, non potrebbe che essere caratterizzato da Libertà di Visione e Interdisciplinarità.
Vorrei fare uso al meglio delle nuove tecnologie ed onorare tale utilizzo con la celebrazione di tali valori e insieme della contemporaneità in tutte le sue sfaccettature, anche quelle rappresentative delle contraddizioni, molte, della nostra epoca. La democrazia assoluta regna nella totale non-democrazia, eppure sono convinta che viaggiamo verso la dissoluzione di questo assurdo binomio.
Tempo fa, lessi un’altra riflessione che risuonò profondamente in me e mi diede speranza: “Verrà un tempo in cui tutte le musiche e le lingue del mondo si mescoleranno in una sola lingua ed in una sola musica ed allora capiremo di essere entrati in una nuova epoca”… questo era Alan Stivell, un mito, e io mi dissi: wow! Mi auguro davvero che sarà così e che la direzione che prenderemo possa essere quella dell’”aldilà del confine” in ogni senso possibile. Credo, e spero, che ci arriveremo.
Vorrei anche sostenere un sano approccio ai social media ed alla comunicazione in generale, strumenti imprescindibili al nostro mestiere, ma purtroppo estremamente inquinati da una fruizione distorta.
In sostanza, vorrei onorare il vero e unico scopo della musica come del teatro, e cioè quello di parlare di ciò che è umano all’umano. Troppo ambizioso?
Federica Fruscella